La questione potrebbe riassumersi in una frase: no oceano, no vita. Come sostiene la celebre oceanologa Sylvia Earle, una delle prime scienziate a denunciare il disastro provocato dall'uomo in atto negli abissi di tutto il mondo. Tra le varie cause, gli agenti chimici contenuti nelle fotoprotezioni - come il benzophenone- 3, l’oxymethyl cinnamate, l’octocrylene e il sulisobenzone - responsabili della progressiva distruzione di alghe e coralli. Per non parlare delle tonnellate di plastica riversate in acqua, di cui fanno parte anche i flaconi dei cosmetici. Essere oggi amici del mare non è solo una questione etica, deve diventare uno stile di vita in cui ogni piccolo gesto può fare la differenza. Anche l'acquisto di un semplice solare.
Scegliere il meglio
Conoscenza, rispetto e consapevolezza sono gli ingredienti essenziali per relazionarsi correttamente con il grande blu. Ma come non sbagliare nella vastità dell'offerta? Un primo aiuto arriva dal bollino Ocean Friendly che indica la conformità al trattato dell’Hawaii Reef Bill e l'assenza di sostanze nocive per flora e fauna marine. La storia è però ben più complessa. Tutto nasce dalla distruzione - per oltre l'80 per cento - delle barriere coralline nei Caraibi e nelle Isole Keys in Florida sin dagli Anni '60. A fattori come inquinamento, aumento delle temperature del mare ed eccessivo sfruttamento delle risorse, si sono aggiunti quelli legati all’uso di sostanze chimiche di sintesi come il già citato benzofenone-2, allora utilizzato nei prodotti per la cura personale. La fase dell'Antropocene comincia allora con l'impatto devastante della rivoluzione chimica.
"Negli ultimi anni i primi grossi imputati di alcuni fenomeni - come lo sbiancamento dei coralli - sono stati gli Spf, direttamente proporzionali alla quantità al fattore fotoprotettivo", spiega Monica Broccoli, R&D Supervisor di Collistar. "Dopodiché si è scoperto che gli interferenti endocrini, uccidendo l'organismo che vive in simbiosi con i coralli, di fatto erano i veri killer delle colonie. Noi, dapprima che ciò venisse acclarato, eravamo già coral friendly grazie a formule prive di quelle sostanze. Questo per dire che la ricerca è fondamentale al fine di ottenere cosmetici solari sempre più avanzati, così come l'aiuto dei fornitori di filtri i quali, grazie a uno speciale algoritmo, hanno sviluppato dei tools per calcolare l'impatto ambientale delle formule in fase di realizzazione. Oggi finalmente siamo riusciti a creare la prima linea di solari certificata ecocompatibile, studiata e testata in collaborazione con il professor Roberto Danovaro e i biologi marini dell'Università Politecnica delle Marche, che conquisterà, speriamo, anche quella fascia di consumatori più giovani molto sensibili alle tematiche ambientali e anche chi più adulto, per gli stessi motivi, rinuncia volentieri a quelle texture supersensoriali, ma più inquinanti. L'obiettivo futuro è quello di avere oltre le classiche creme, anche un latte spray o un gel per esaudire le esigenze di tutti".
La consistenza perfetta
Sempre più aziende del settore stanno dunque unendo le forze con esperti di rilievo mondiale in ecologia marina ed ecotossicologia per mettere a punto test innovativi che confermino l'impatto zero sull'ambiente acquatico Ma a proposito di sicurezza e piacevolezza cosmetica: è ancora difficile combinare queste due esigenze dei consumatori? "La ricerca nelle formulazioni dermocosmetiche e, in particolare, sui filtri solari è di anno in anno più avanzata", spiega Eleonora Cinelli, Medical Advisor di Pierre Fabre. "Questo ha permesso di creare sistemi filtranti fotostabili e offrire consistenze differenziate per venire incontro alle esigenze dei consumatori. Ma dobbiamo fare attenzione anche noi per garantire la corretta funzionalità del prodotto: non utilizziamo i prodotti aperti l’anno precedente e rispettiamo le indicazioni PAO, il periodo post apertura. Non dimentichiamoci poi di applicare sempre la quantità utile, in modo costante, tenendo conto di tutte le raccomandazioni per l’esposizione al sole".
Ciascuno fa la sua parte
L'8 giugno è la Giornata Mondiale degli Oceani e i brand cosmetici si attivano così. BioNike supporta l’Area Marina Protetta di Portofino grazie al progetto AMPlification di Worldrise, a sostegno della sensibilizzazione dei cittadini e delle comunità locali. Cantabria Labs, proprietario del brand Heliocare ha siglato un accordo in esclusiva con Gravity Wave, la cui missione è trasformare il 100 per cento dei rifiuti di plastica raccolti dal Mediterraneo e dal Mar Cantabrico in prodotti e materiali riciclati in un modello esemplare di economia circolare. Invece con il programma 100% Plastic Collect, Caudalie si impegna a raccogliere e riciclare sulle spiagge l'equivalente del nostro consumo annuale di plastica, riducendo il nostro impatto ambientale sul pianeta. Clarins sostiene il progetto Plastic Odyssey. Si tratta di una nave "laboratorio galleggiante", lunga oltre 40 metri, che naviga esclusivamente con l'energia prodotta dal rifiuti plastici raccolti a ogni scalo, poi smistati e riciclati a bordo. Helan, con il Progetto Ogyre, si impegna alla raccolta di 1000 kg di rifiuti marini nell'arco dei mesi da aprile a settembre 2023 tramite una flotta di pescatori nel Mar Ligure. Isdin, con il lancio di Fusion Water Magic, per ogni flacone venduto si impegna a recuperare l'equivalente del suo peso in rifiuti plastici raccolti in mare. Klorane Botanical Foundation protegge le lagune della Polinesia da fonti di inquinamento identificando e piantando specie botaniche endemiche che hanno il potere di purificarle. Ci pensa Nuxe a sostenere la Ong ambientale Oceanoplastic che raccoglie i rifiuti dai mari e dalle spiagge, identifica le fonti di inquinamento da plastica e si attiva per combatterle. Con il progetto Oasi Marina, Nivea conferma l’impegno di Beiersdorf attraverso la riforestazione dei fondali marini tra l’Isola di Palmaria e l’Isola dell’Elba piantumando 5.000 talee di posidonia oceanica, endemica del Mar Mediterraneo. Infine, Shiseido investe in programmi di tutela, come Shiseido Blue Project, congiunto tra il brand e la World Surf League per promuovere pulizia delle spiagge e migliorare la salute delle coste e dei mari del mondo.