Quando, nel 1948, le donne sono entrate per la prima volta nel Parlamento italiano come deputate hanno fatto scandalo. I colleghi, abituati ad avere le stanze della cosa pubblica tutte per loro, le percepivano come intruse, motivo di distrazione e persino di scandalo. La commistione tra mondo privato femminile e mondo pubblico maschile sembrava impensabile. Ci sono voluti decenni per allentare la morsa dei pregiudizi sulle donne in politica che pure ancora c'è e si fa sentire e solo ieri abbiamo assistito a un fondamentale passo avanti: per la prima volta una deputata ha allattato in Parlamento.
"Ora parleremo a voce bassa. Da questa seduta fa il suo esordio in Aula un piccolo, piccolissimo Federico, figlio della collega Sportiello, che, per la prima volta e con l'unanimità dei gruppi, è in Aula con noi. Auguri all'onorevole Sportiello e auguri di una lunga, libera e serena vita a Federico". Così Giorgio Mulè, presidente di turno alla Camera, ha sottolineato il momento: per la prima volta nella storia del Parlamento italiano una donna ha potuto portare suo figlio neonato in aula e allattarlo mentre si svolgevano discussioni e votazioni. A dare inizio a quella che, si spera, diventerà normalità è stata Gilda Sportiello, 36 anni, deputata del M5S alla seconda legislatura. Sportiello si è seduta nella parte alta dell'emiciclo con suo figlio di pochi mesi, ha partecipato alla votazione finale del decreto legge in materia di pubblica amministrazione ed ha allattato il piccolo.
Lo scorso novembre la Giunta per il regolamento della Camera ha deciso di permettere alle deputate di allattare i propri figli e figlie fino a un anno di età direttamente in aula, durante i lavori parlamentari. È stata proprio Sportiello a spingere per la modifica della norma per cui "nessuna persona estranea alla Camera può sotto alcun pretesto introdursi nell'Aula dove siedono i suoi membri". D'ora in avanti le deputate che facciano richiesta di accedere in Aula con il proprio figlio per l'allattamento possono prendere posto in apposite postazioni nell'ultima fila superiore dell'emiciclo. "Oggi si compie un passo importante, soprattutto perché rappresenta un precedente e un messaggio per il Paese e per tutte le donne", ha commentato la deputata, "da oggi in avanti, se le massime istituzioni italiane permettono alle lavoratrici di allattare sul posto di lavoro, a nessuna donna, qualsiasi sia la sua professione, potrà più essere negato questo diritto. Nessuna mamma dovrà più essere costretta a interrompere l'allattamento per tornare al lavoro. È fondamentale che questa resti solo ed esclusivamente una scelta della donna".